L'uomo soffre per quel che crede di essere e - dice Emanuele Severino - se crede di essere mortale la sofferenza non può che essere estrema e incurabile. Nell'affermare ciò fa riferimento al credersi annientabili, ovvero all'errore della follia per la quale non c'è rimedio perché siamo già da sempre salvi, in quanto siamo necessariamente eterni. Creazione e annientamento sono l'impossibile. La mia ricerca consiste nel capire che differenza fa a livello psicologico, esistenziale e politico capire questo o ignorarlo

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Ines Testoni
Professoressa ordinaria di Psicologia Sociale
Psicologa, psicoterapeuta e filosofa

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